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al testo di Annalisa Scialpi
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Sei tu che ti spegni e rinvieni sulla prua di un cielo graffiato e sotto ogni sole, sei tu;
ghiaccio e cenere sulla vernice d’istanti, scrostati a unghie e sangue dalla mia stiva assetata.
E sei ancora tu l’anatomia su cui crocifissi i sensi e con le api salpando, di miele, ti feci gli occhi, la bocca…
…Appesa al ponte dei tuoi lombi, - mio sacrario!- naufragando d’assoluta eutanasia. |
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